La ruggine non dorme mai

Anche le macchine muoiono. Lo sguardo è nitido. Impietoso. Il cielo è grigio, mentre dai titoli filtra un raggio d’amore. “Verde pisello” suggerisce che un tempo, su quella Volkswagen, hanno viaggiato persone felici. Forse si amavano. Forse era primavera. “La morte dello squalo” fa pensare a un manager rampante caduto in disgrazia. Auto sfasciate, come carcasse di anime abbandonate che hanno smarrito la strada per il paradiso.

Anche le biciclette di “Ruggine insieme” non possono che essere viste insieme al loro titolo, che le accompagna, tenendole per mano, verso il loro destino. Le auto abbandonate, mezze sfasciate, ci parlano del tempo che passa e ci mangia la vita. Ci strappa la carne. Spesso anche il cuore. La ruggine non dorme mai. Rust never sleeps: è il titolo di un disco di Neil Young, anno 1979.