Piovre

Prendete l’amore e mettetelo in freezer. Poi toglietelo dallo scomparto prima della scadenza e consumatelo senza scongelarlo. Nessuna domanda, per favore. Risparmiate il fiato per scaldarvi. Qui fa freddo. Qui i corpi hanno le sferzanti tonalità  del blu. Qui i pensieri sono confusi, le mani contorte e tormentate, le braccia allungate come tentacoli di piovre che brancolano alla ricerca di altre braccia, altre carezze, altri baci perduti nell’ieri che vorremmo fosse domani, dopodomani e per sempre.

Un “Perplesso angelo” guarda oltre il confine angusto del quadro, cercando qualcosa che forse neanche lui ricorda, mentre le dita oblunghe di “Piovre!” si allargano, chiedendosi dove sia finito l’amore. Domanda senza risposta. Meglio così. Perché qui l’unica risposta si trova in fondo al nostro stomaco, ed è proprio quella che non vorremmo sentire.